In questo articolo vogliamo raccontarti la storia dell’Alpe di Puntato. Uno dei più piccoli ma suggestivi paesi abbandonati della Versilia, nel comune di Stazzema, in provincia di Lucca. E’ il classico paese antico con la chiesa e tre o quattro case intorno, ma merita di essere scoperto… e scopriamo insieme perché!
Puntato è, almeno secondo noi, uno dei paesi fantasma della Toscana che meriterebbe, come gli altri, di essere valorizzato e promosso. Questo perché, come tutti i paesi fantasma, o abbandonati che dir si voglia, conservano, insieme ai pochi muri rimasti in piedi, antiche memorie, storie, saperi e tradizioni che rischiano di andare perduti. E noi siamo andati a scoprirlo proprio per questo.
Lo abbiamo scoperto quasi per caso ma ce ne siamo innamorati subito. Ci siamo documentati un po’ e ci sembrava giusto raccontartelo e valorizzarlo a modo nostro. Proponendoti una bella escursione sulle Apuane per scoprire il paese fantasma di Puntato.
Allora sei pronto? Scarpe comode, zaino in spalla, acqua, cartina alla mano… si parte!
Puntato, paese abbandonato della Versilia
Come detto, L’Alpe di Puntato si trova sulle nostre amate montagne Apuane della Versilia. In quella Toscana dove siamo nati e abbiamo iniziato a scoprire le bellezze nascoste della nostra Italia. Per arrivare a Puntato ci sono solo due sentieri, entrambi di montagna. Segnati e percorribili da chiunque, più avanti li scopriremo insieme nel dettaglio per portarti nel paese fantasma di Puntato senza problemi.
Prima però scopriamo un po’ della sua storia e perché oggi è uno dei paesi abbandonati della Toscana da visitare.
L’Alpe di Puntato
L’alpeggio di Puntato, uno degli ultimi delle Alpi Apuane, si trova nel Comune di Stazzema. A due passi dalle spiagge della Versilia e dai suoi borghi più spettacolari, Puntato è un gioiello incastonato tra le cime più famose delle Alpi Apuane.
Puntato è immerso tra la Pania della Croce, il Monte Corchia e il Freddone, all’ombra dell’imponente Pizzo delle Saette. Si trova nel cuore del Parco Naturale delle Alpi Apuane vicino ad un altro dei paesi abbandonati della Versilia: il paese fantasma di Col di Favilla, che abbiamo raccontato in un altro articolo che trovi sotto.
La storia di Puntato
Abitato da comunità di pastori fino agli anni ’40 del ‘900, è stato abbandonato dopo la seconda guerra mondiale. Oggi le sue casette non sono solo un cumolo di pietre e un ricordo, sono molto di più. Sono un punto d’incontro importante e suggestivo per escursionisti e appassionati che passano da Puntato e, ormai come un rito, suonano la campana della piccola chiesa al centro del paesello. Un gesto, che abbiamo fatto anche noi, quasi a dire “ci sono arrivato, ho visto Puntato e vi faccio sentire che c’è ancora”… e così resiste al tempo!
Suggestioni a Puntato
E’ nei paesi abbandonati in giro per l’Italia che la nostra fantasia viaggia più forte. Alla fine, secondo noi, è questo il bello dei paesi fantasma. Stanno lì in silenzio, testimoni e custodi del passato, che aspettano di essere scoperti e conservati per lo meno nelle menti e nei cuori di chi li attraversa.
E non è difficile, camminando sulle antiche mulattiere e sentieri lì intorno, di scoprire piccole casette, seccatoi in pietra per la farina di castagna o, per i più attenti, antiche carbonaie dove, bruciando pile di legna, si otteneva carbone.
Affacciandosi alle casette semi crollate, oltre ai pavimenti crollati e gli spazi molto stretti, sono, in ogni casetta, ancora ben visibili le tracce dei camini. Quelli che un tempo erano i fornelli… chissà quante né hanno viste e sentite quei caminetti. Quando il sole smetteva di illuminare le valli, i contadini rincasavano e si riunivano attorno a quei fuochi, su tavole di legno con quel poco che c’era da mangiare.
Qui, nel paese fantasma di Puntato, come nel vicino Col di Favilla, la vita era scandita e garantita dalle castagne. Un’economia che garantiva quei pochi soldi per vivere, farina per il pane e la polenta. Erano in pochi ma erano uniti. Eroi di quel vivere antico, fatto di fatica e sudore, convivialità, comunità e aiuto reciproco, che nonostante tutto faceva tirare avanti.
Poi Puntato è stato abbandonato
Le cause dell’abbandono di Puntato non sono certe. Certo è che, dopo aver vissuto la paura e la fame della guerra, in quelle condizioni già difficili legate alla terra, alla natura e alla fatica della vita antica, da quello che si sa, uomini, donne e bambini di Puntato scesero a valle.
Cominciò così, come è stato per Col di Favilla e altri paesi fantasma in Italia, la progressiva scesa a valle verso una vita più cittadina.
In questi paeselli non mancava nulla, cibo anche poco ma c’era, la famiglia e la comunità anche, il futuro era faticoso ma resistevano. Poi arrivò la modernità e tutti iniziarono a capire che si poteva stare ancora meglio e questi piccoli paesi fatti di sassi e fatica cominciarono ad essere abbandonati.
Ci è capitato di parlare con degli anziani di quei posti che ci hanno raccontato queste cose. Il fascino dei tempi e del vivere antico affascina tutti gli appassionati come noi. Si sente spesso dire dagli anziani “si stava meglio una volta”… “una volta sì che si stava bene”… “Belli i miei tempi”… Ebbene sì! Forse è vero perché c’erano altri valori, modi di vivere, sentimenti comuni e più unità rispetto ai nostri giorni. Ma tutti ci hanno detto che non era una vita facile e appena hanno visto nuove speranze e hanno potuto abbandonare i loro posti, anche se a malincuore, l’hanno fatto con molto piacere, per stare meglio!
Puntato oggi rivive
Negli ultimi anni, appassionati della montagna, dei tempi antichi e del relax, hanno acquistato alcune delle casette di Puntato. Così le case attorno alla chiesina di Puntato sono state ristrutturate e sono diventate il punto di ritrovo di escursionisti e non che si fermano qui a trascorrere ore spensierate delle loro escursioni sulle Apuane.
Oggi Puntato è una tappa irrinunciabile per molti escursionisti. Conosciuto in tutta Italia, fatica ad essere promosso e valorizzato dal Comune e dal Parco, con molto nostro dispiacere.
Ma nel paese fantasma di Puntato in Versilia, non c’è solo silenzio e vecchie case. Oggi nel paesello ci sono anche due rifugi dove poter pernottare e fare esperienze uniche.. Dal miele biologico alla farina di castagna, dai muli e cavalli per escursioni, il paese di Puntato è diventato un centro di educazione ambientale e turistico internazionale. E di questo siamo felicissimi! 🙂
La chiesina di Puntato
Nella vallata incontaminata, da qualsiasi direzione si arrivi a Puntato, svetta lei: la chiesina di Puntato.
Rigorosamente costruita in pietra, come tutte le case intorno, è un gioiello dell’architettura sapiente ed antica. Purtroppo chiusa al pubblico per pericolo di crollo, sulla facciata davanti ha una piccola finestra dove affacciandosi si può vedere dentro.
Un piccolo altarino e un’atmosfera spettrale ma suggestiva. Dalla grata è possibile afferrare la corda della campanella del campanile. Tirandola il suono invaderà tutta la vallata e gli escursionisti in arrivo sapranno che Puntato è vicino!
Bellissima notizia: pare che il Parco delle Alpi Apuane abbia stanziato dei fondi per ristrutturare la chiesa di Puntato. Due coppia hanno già deciso di sposarsi lì e questo potrebbe essere una buona occasione originale di rilancio.
E’ la chiesina della Santissima Trinità di Puntato e merita di essere salvata. E’ lì dal 1600 e non possiamo perderla!
Come arrivare al paese fantasma di Puntato
Il paese di Puntato si trova in una vallata incontaminata e raggiungibile solo a piedi a 1000mt sopra il livello del mare.
Per arrivare a Puntato ti consigliamo di passare per Col di Favilla. Noi abbiamo seguito questo sentiero ed è stato davvero suggestivo.
Il percorso inizia, lasciando la macchina, ad Isola Santa, un borgo dalla storia unica e davvero molto suggestivo, che abbiamo raccontato in un altro articolo.
Il sentiero per Puntato
Da Isola Santa, attraversata l’immensa diga, si imbocca il sentiero CAI n° 9 dal borgo incantato da Isola Santa per Col di Favilla. Tra sentieri di bosco e ponticelli in legno, in circa 2 ore sarai nel paese fantasma di Col di Favilla. Qui, oltre che rifocillarti alla fontana del paese, fermati e fatti un giro in questo primo paese abbandonato. Poi prosegui sul sentiero CAI 11 e dopo circa 30 minuti, passando per terrazzamenti, viottoli e casette abbandonate, arriverai a Puntato. Fatti una scampanata e goditi l’esperienza.
Questa è una delle escursioni più famose sulle Alpi Apuane e devi assolutamente provarla. Noi ci siamo divertiti tantissimo ed è stata una passeggiata. A passo tranquillo tutti possono arrivarci senza problemi.
I sentieri da Puntato e dintorni
Come dicevamo, Puntato è un importante punto di riferimento e ritrovo per escursionisti. La sua posizione tra le vette del Corchia, Pania, Freddone e Pizzo delle Saette, garantisce sentieri nei dintorni davvero unici.
I più famosi sentieri da Puntato sono:
- Sentiero per la Foce di Mosceta: Tornando a Col di Favilla sul sentiero 11 [innesto sentieri 9, 124, 125, 126, 127,129]per la Foce di Mosceta con il sentiero 124. Andata e ritorno sul 128: tornando indietro con lo stesso sentiero servono circa 7 ore più il tempo per le soste.
- Anello su Fociomboli e Campanice (Anello del monte Freddone): da Puntato segui il sentiero 11 fino a Fociomboli e poi il 129 per Campanice e Ponte Merletti. Servono circa 5 ore.
- Anello su Mosceta: percorso tutto il sentiero 128 fino al Rifugio Del Freo segui il 129 interamente fino a Ponte Merletti. Servono circa 6 ore e 30.
- Anello Mosceta – Col di Favilla: con il sentiero 9 si va a Col di Favilla qua si segue il sentiero 11 fino a incontrare il 128 che riporta al Rifugio. Servono circa 3 ore e 30.
Questi sono alcuni dei sentieri che abbiamo trovato in giro su varie guide. Controlla prima di avventurarti e assicurati che tutti siano in buone condizioni e ben segnati. Ci raccomandiamo!
Che l’avventura abbia inizio
Il nostro viaggio finisce qui. Quando il racconto finisce è tempo di iniziare l’avventura vera e propria. Speriamo di averti guidato alla scoperta di un altro posto insolito della nostra Italia. Un gioiello da scoprire, vivere e raccontare!
Ricordati di inserire Puntato nella tua prossima escursione sulle Alpi Apuane. Cartina alla mano, zaino e scarponi e via! Buona escursione! 🙂
Se conosci altri posti così particolari o altri paesi abbandonati in Toscana e oltre, scrivici! Ci teniamo!
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1 commento
Salve a tutti, sono Gianni Weber, di Firenze. Insieme a mia moglie Bettina siamo appassionati delle Alpi Apuane anche se ci veniamo troppo poco.
Siamo stati più volte a Campanice, che ci ha sempre affascinato per i motivi scritti sopra per Puntato.
Non siamo mai stati a Puntato e vogliamo andarci “prima possibile.
Mi piacerebbe rimanere in contatto con voi.