Il pandoro: uno dei simboli della cucina italiana di Natale. E’ il dolce delle feste e delle abbuffate. E’ il dolce delle famiglie riunite attorno a un tavolo tra frutta secca e risate. E’ uno dei dolci tipici del nostro Made in Italy da proteggere, assaporare e valorizzare.
In questo articolo scopriremo quali sono i nostri tre motivi per mangiare il pandoro a Natale per stare bene con sé stessi, la famiglia e la cultura italiana del buon cibo.
Tre buoni motivi, in un viaggio fatto da emozioni da assaporare, accompagnati da lui, il re dei dolci natalizi italiani: il pandoro. Il simbolo del Natale in Italia che unisce grandi e piccini da nord a sud.
Come nasce il pandoro – storia
La storia del pandoro… quello vero!
Il pandoro, simbolo del Natale italiano, deriva dal veneto “pan de oro”, un dolce tipico veronese che veniva servito sulle tavole dei ricchi veneziani tra il 1200 e 1300.
Sembra però, che la storia del pandoro, sia iniziata molti secoli fa, già nell’antica Roma. La ricetta del pandoro è infatti citata in uno scritto del primo secolo d.C. ai tempi di Plinio il Vecchio, che cita un cuoco chiamato Vergilius Stephanus Senex che preparò un “panis” con fiori di farina, burro e olio. Forse sembra ma non è? Non lo sapremo mai…
Il pandoro come lo conosciamo oggi
Che la storia del pandoro sia molto antica si sa con certezza e si sa anche che il pandoro, per come lo conosciamo noi, è nato a fine 1800.
Il pandoro Melegatti
Era il 14 ottobre 1894 e Domenico Melegatti, (un nome che dovrebbe farti venire in mente qualcosa), fondatore dell’omonima industria dolciaria veronese, reinventò la ricetta del pandoro. Così nacque il pandoro Melegatti come lo conosciamo noi oggi. Quel giorno Melegatti, depositò all’ufficio brevetti un dolce morbido a forma di stella a otto punte, ispirato dall’opera dell’artista Angelo Dall’Oca Bianca, pittore impressionista.
Il pandoro, da opera d’arte, stava per diventare il simbolo del Natale e di tutta la cultura Made in Italy.
La ricetta del pandoro originale
La ricetta originale del pandoro e la tecnica di preparazione sono molto complesse e prevede molte fasi di lavorazione.
Gli ingredienti per un pandoro come si deve sono: farina, zucchero, uova, burro, burro di cacao e lievito. Per fare il pandoro classico, ci vuole tempo, arte e pazienza. Il composto deve essere lavorato con calma e cura per diverse volte e si deve stare attenti in ogni fase.
La ricetta del pandoro… ti temo!
Ci vogliono diverse ore e Rachele non si è ancora cimentata in questa missione… prima o poi lo farà! 🙂 Spero.
Il risultato però, lo conosciamo tutti. Un dolce alto e soffice, innevato di zucchero a velo e dal cuore dorato. Il profumo di vaniglia e il colore intenso. A forma di stella, di solito a otto punte, ogni morso è come addentare una nuvola.
Tre buoni motivi per mangiare il pandoro a Natale
Cos’è il Natale senza un pandoro, un albero e un presepe, luci e canzoncine ovunque? Ebbene sì, il pandoro, insieme al panettone, è uno dei dolci natalizi italiani a cui non si può rinunciare.
Il pandoro dolce di Natale in Italia
Ci sono molti motivi per cui mettere in tavola un buon pandoro nel periodo di Natale. Per noi fa stare bene… ci hai mai pensato?
Ecco secondo noi i motivi per cui un Natale senza pandoro non è Natale.
1 Il pandoro, simbolo del Natale in Italia
Non c’è tavola che, da dicembre a gennaio, non abbia un buon pandoro al centro.
Una fettina di pandoro a Natale fa stare bene!
Paese che vai, tradizione che trovi… dice il proverbio Ed è così. Se in Francia hanno il tronchetto di Natale, in Germania lo Stollen, in Inghilterra il Christmas Pudding… e poi cookies, pan di zenzero e dolciumi d’ogni tipo in giro per il mondo… in Italia abbiamo il pandoro.
Insieme al panettone, il torrone, il panforte, i befanini e molti altri… il pandoro è uno di quei simboli irresistibili di cui non si può fare a meno a Natale.
Come si fa l’albero di Natale e il presepe, come si scrive la letterina a Babbo Natale o si aspetta capodanno per festeggiare… anche mangiare il pandoro vuol dire rispettare la tradizione italiana.
Quella tradizione che unisce da nord a sud sotto l’unico ideale: “anche quest’anno, la dieta dopo le feste…” 🙂
Non è vero?
2 Una fetta per uno… e tutti stiamo insieme
E se non bastasse rispettare la tradizione come buon motivo per mangiare il pandoro a Natale, un altro buon motivo per mangiarlo è per condividere una fetta di emozioni con la propria famiglia.
Condividi una fettina di pandoro… con chi vuoi tu!
Per tutti il Natale, oltre alle abbuffate con parenti e amici, è il momento dello scambio di regali e di auguri di circostanza. Non sempre è divertente né rilassante… e che c’è di meglio che concedersi una cenetta tranquilla in famiglia, seduti attorno ad una cena calda che finisce in dolcezza con una fetta di pandoro?
Per stare bene a Natale, come per tutto il resto dell’anno, non occorre essere circondati da persone, regali e attenzioni.
Quando si ha una famiglia raccolta intorno a un momento di dolcezza e spensieratezza… ecco la felicità! E se si condivide una fetta per uno… si sta bene tutti insieme!
Sei d’accordo?
3 Il pandoro, simbolo del Made in Italy da proteggere
Ma il pandoro a Natale, non è solo un simbolo della tradizione o un momento da condividere con la famiglia… il pandoro è anche gustare e valorizzare il Made in Italy.
Il pandoro profumo del Made in Italy
Perché? Semplice! Ormai si sa che dietro il pandoro, che compriamo nel supermercato, c’è un’azienda che lo produce. Questo vuol dire, lavoratori, persone come noi, che li producono. Ogni volta che mettiamo nel carrello un prodotto, piuttosto che un altro, abbiamo un potere che può sembrare insignificante ma… ricordati: goccia dopo goccia, si fa l’oceano.
Questo per dirti che, il pandoro è uno di quei simboli di prodotti Made in Italy che sarebbe bene comprare a Natale. Sapendo scegliere un po’ più consapevolmente.
Avrai sentito sicuramente parlare della crisi del pandoro Melegatti. Ecco questo è un esempio. Lì dove il pandoro è nato più di 100 anni fa, molti lavoratori non hanno potuto lavorare a causa della crisi nera. Un pezzo di storia che rischiava di andare perduto… ma quest’anno è riaperta e speriamo lo resti! 🙂
Il pandoro è l’Italia
Il pandoro, un dolce apparentemente superbo e imponente, ma dal cuore morbido. E’ il profumo del Bel Paese. E’ l’antica sapienza artigiana. E’ la cucina italiana.
Il pandoro dolce di Natale in Italia
Mangiare il pandoro fa stare bene con chi si vuole e con il nostro paese. La cultura del pandoro che da nord a sud si riunisce attorno a un tavolo, ognuno con la sua tipicità, ma tutti simili per convivialità.
Secondo noi il vero spirito del Natale e dell’amore per la tradizione e la cultura Made in Italy, ce lo hanno insegnato i lavoratori della fabbrica del pandoro Melegatti. Per un anno senza lavoro, in attesa di ritornare a produrre dolci per tutt’Italia. Ritornando – raccontano due lavoratori – ogni giorno in laboratorio a impastare il lievito madre per tenerlo vivo. Lo stesso dal 1894, lavorato e coccolato per proteggere un simbolo del Made in Italy.
E ora… pandoro per tutti!
E mentre gli scaffali dei supermercati si riempono di pandori, panettoni, cioccolate e dolciumi… è tempo di organizzare pranzi e cene di Natale. Ricordati di finire in dolcezza con il pandoro… e già che ci sei, se vuoi, racconta a chi sta con te la sua storia, assaporalo pensando al suo valore.
Se sei tra quelli eterni indecisi tra pandoro o panettone… prendili entrambi! Le feste di Natale sono lunghe… 🙂
Preferisci il pandoro o panettone? Indeciso? Falli fuori entrambi! 🙂
Non pensare solo alle calorie… quelle hai un anno per smaltirle. Il pandoro è un simbolo del Made in Italy… che se non proteggiamo, non durerà in eterno.
Se ami la cucina e ti cimenti nei dolci, provare la ricetta del pandoro è una bella sfida. Non esiste una ricetta facile del pandoro né una veloce… tanto meno la ricetta del pandoro Bauli o Melegatti… quindi tanto vale gustarcelo già pronto, no?
Che ne pensi? Ti piace il pandoro, o preferisci altri dolci?
Se hai altri motivi per mangiare il pandoro oppure vuoi scriverci la tua idea e cosa ne pensi… Ci teniamo molto! Scrivici nei commenti.
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