Era il 12 agosto 1944 quando la Storia decise di passare da Sant’Anna di Stazzema per lasciare un segno e un ricordo indelebile del suo passaggio. Urla, pianti e spari… 560 morti, soprattutto donne e bambini, fucilati e bruciati dalla furia nazista. Poche rumorose e strazianti ore… poi il silenzio.
Un silenzio che ancora regna tra le stradine, i boschi e soprattutto nella piazza della chiesa, scenario delle atrocità dell’eccidio di sant’Anna di Stazzema.
Oggi ti raccontiamo uno dei borghi della Versilia che più di tutti ha pagato il caro prezzo della follia omicida e della rabbia nazista. Un viaggio nei luoghi e nella storia di Sant’Anna di Stazzema, il borgo che ha fatto un pezzo di Storia della seconda guerra mondiale. Scopriremo gli accadimenti principali, il Museo Storico della Resistenza, i luoghi della strage e il famoso monumento Ossario di Stazzema che domina la vallata.
Ma prima di scoprire tutte le cose da vedere a Sant’Anna di Stazzema, non si può non raccontarti le poche ore che dall’alba del 12 agosto 1944 hanno fatto la Storia… mostrandoci quanto l’uomo è capace di cadere in basso! E chi ignora questa storia, o peggio, la nega, non è da meno di chi l’ha fatta quel giorno!
Sant’Anna di Stazzema
Sant’Anna di Stazzema, nel Comune di Stazzema, è un piccolo borgo della Versilia, in provincia di Lucca. Incastonato tra le cime più famose delle Alpi Apuane, dal triste agosto del ’44 è diventato il borgo del silenzio e della memoria. Non a caso è immerso nel Parco Nazionale della Pace. Intorno e nel borgo tutto racconta dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema.
Fiumi di film, documentari, libri e trasmissioni tv provano a raccontare le atrocità di quel giorno… ma niente è come visitare quei luoghi della memoria in prima persona. Il silenzio, le nuvole basse sulle cime, il bosco e quell’atmosfera sospesa… a Sant’Anna di Stazzema la Storia è riuscita a fermare il tempo… e sta lì conservato e scolpito nella pietra per non essere dimenticata.
Chi, come noi, da piccoli studenti della Versilia ha avuto l’onore di essere accompagnato in gita scolastica a Sant’Anna di Stazzema per incontrare e sentire il racconto e le testimonianze dei superstiti, non se lo dimentica di certo!
Comunque, per non dimenticare, conoscere la storia dell’eccidio e scoprire tutte le cose da vedere a Sant’Anna di Stazzema… Leggi tutto il nostro racconto e vai! …un’esperienza che ti ricorderai.
Il racconto della storia dell’eccidio di Sant’Anna
Era l’alba del 12 agosto del 1944. Un giorno come tanti in quegli anni di guerra.
Sant’Anna, nei racconti e testimonianze dei superstiti, era un borgo tranquillo dove i bambini giocavano, le donne si ritrovavano ai lavatoi e gli uomini lavoravano nei boschi. La sua posizione, arroccato sulle Apuane, faceva sentire tutti difesi e al sicuro, riparati da quella natura che invece è stata la trappola dell’intero borgo.
Il silenzio fu rotto e la storia fece la sua incursione quando all’alba del 12 agosto, diversi razzi colorati solcarono il cielo della vallata e delle montagne intorno a Sant’Anna di Stazzema. Era l’inizio dell’operazione. Inizialmente sembrò un rastrellamento ma ben presto si trasformò in una delle stragi più atroci della storia.
Chiusi in trappola
Tre squadre di soldati tedeschi SS, da tre sentieri diversi, arrivarono a Sant’Anna di Stazzema da ogni lato possibile. Una quarta squadra chiudeva la via di fuga verso Valdicastello.
Quando nel borgo si sparse la voce il panico regnava già sovrano. Alle 7 del mattino il paese era circondato. Ad accompagnare le SS sui sentieri delle Apuane per Sant’Anna di Stazzema, fascisti italiani, con l’accento versiliese, che conoscevano il territorio e che collaboravano con i tedeschi.
Nel caos, gli uomini scapparono nei boschi per sfuggire alla deportazione e allo sfruttamento per la costruzione della Linea Gotica tedesca. Donne, anziani e bambini rimasero in casa sicuri di non essere in pericolo in quanto civili inermi e disarmati.
Ma non andò così.
L’ordine era chiaro: sterminare!
Per volere di Hitler o per motivi non ancora del tutto certi, il paese di Sant’Anna di Stazzema, doveva essere cancellato e con lui, la popolazione sterminata!
Se i processi e i dibattiti non riusciranno mai a raccontare la verità fino in fondo, sono le storie di chi ha vissuto quella mattinata di furia nera a parlare più forte di qualsiasi colpo di mitragliatrice.
In tre ore Sant’Anna di Stazzema non c’era più… quello che rimaneva erano solo rovine e corpi trucidati e bruciati…
Tre ore di morte…. poi il silenzio
Quando l’ira tedesca si scaraventò su Sant’Anna di Stazzema, le SS erano armati di mitragliatrici e lancia fiamme. Il borgo venne distrutto e messo a ferro e fuoco. Le case distrutte con bombe a mano, stalle incendiate e con loro animali e umani rinchiusi. Donne, anziani e bambini stanati come topi dalle case, picchiati, umiliati e fucilati sul posto.
La scena più cruda e più tristemente famosa di Sant’Anna di Stazzema si è svolta nella piazza della chiesa. La maggior parte degli abitanti radunati e sterminati a colpi di mitragliatrice senza pietà né ragione. I corpi ammassati poi vennero dati alle fiamme… ciò che ne rimase è immaginazione.. per questo fu difficile il riconoscimento e la conta dei corpi morti.
Tra le decine di storie ed aneddoti, toccante il racconto di una mamma che, prima di essere fucilata, è riuscita a lanciare il suo zoccolo di legno in faccia al soldato tedesco che le stava puntando il fucile. Ricordiamo la vittima più giovane: la famosa piccola Anna di soli 20 giorni. Infine il parroco di Sant’Anna che si offrì per primo sacrificandosi e chiedendo in cambio di lasciar stare la sua gente.
In tutto quella mattina, nell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema, sono morte 560 persone…e dopo gli spari… un silenzio assordante.
Perché?
Dopo aver sentito raccontare almeno una volta questa storia, la domanda sorge spontanea: ma perché tutto questo?
Se ormai è risaputo che l’animale più pericoloso sulla terra è l’uomo, è sempre sconcertante e impossibile cercare di dare delle motivazioni a stragi del genere.
…e qualcosa si sa! Che sia la vera verità non è detto… ma un po’ di giustizia è stata fatta.
Non fu rappresaglia ma terrorismo!
L’eccidio di Sant’Anna di Stazzema non fu un atto di rappresaglia in risposta a un’azione subita dai tedeschi, ma vero e proprio terrorismo.
A dirlo non siamo noi, umili avventurieri, è la giustizia del Tribunale Militare di La Spezia, che descrisse i fatti come… “Un’operazione violenta, premeditata e organizzata nei minimi dettagli.”
Il motivo di tanta violenza? “Distruggere il paese e sterminare la popolazione per annientare ogni possibile contatto e sostegno alle formazioni partigiane della resistenza sulle Apuane. “
Giustizia è fatta
È grazie al processo del Tribunale Militare di La Spezia che nel 2005, per le motivazioni sopra, 10 SS responsabili del massacro di Sant’Anna di Stazzema sono stati incriminati e condannati all’ergastolo. Interrogati i superstiti, le SS, periti storici e dopo anni di indagini e inchieste… un po’ di chiarezza e verità su quella mattina è stata fatta.
Una svolta nel processo si è avuta quando, nel 1994, è stato ritrovato a Roma un armadio pieno di fascicoli, verbali e rapporti che i tedeschi tenevano delle stragi nazi-fasciste in guerra. Un grosso armadio, girato con le ante verso il muro, lì da più di 40 anni… una verità che tutti sapevano ma che nessuno voleva vedere. È “l’armadio della vergogna”, girato e al muro… simbolo dell’omertà.
Cosa vedere a Sant’Anna di Stazzema nei luoghi della memoria dell’eccidio
Visitare Sant’Anna di Stazzema non è come fare un giretto rilassante nei borghi della Versilia. Vuol dire camminare sugli stessi passi e negli stessi luoghi che il 12 agosto del 1944 hanno fatto la storia. Non vuol dire nemmeno scoprire i set dei film su Sant’Anna di Stazzema. No! Niente di tutto questo!
Parcheggiare la macchina nel parcheggio di Sant’Anna di stazzema e dopo qualche passo trovarsi in mezzo alla piazza, simbolo dell’eccidio… non è proprio una passeggiata.
A Sant’Anna di Stazzema domina il silenzio e il suono della natura. La stessa natura che ha assistito alle atrocità di quel giorno… quando l’uomo ha deciso di nutrire la sua crudeltà negando qualsiasi valore e avvicinandosi sempre più ad una bestia feroce.
Come visitare Sant’Anna
Il consiglio che ti diamo è quello di visitare il museo di Sant’Anna di Stazzema, la piazza, le vie e l’Ossario, non da turista curioso, ma da persona dotata di raziocinio e spirito critico per ricordare la storia che ti abbiamo raccontato prima.
Ricorda che stai camminando dov’è passata la Storia. Dove un manipolo di soldati scellerati ha fucilato e trucidato 560 persone… e non trasformarla in una passeggiata spensierata!
Capire è impossibile… rifletterci no!
Piazza della chiesa
È il primo posto da vedere a Sant’Anna di Stazzema, uno dei simboli dell’eccidio e uno dei luoghi più carichi di energia.
Ricordi la storia di poco fa? Qui sono state fucilate e bruciate centinaia di persone innocenti tra donne, bambini e anziani.
La piazza è rimasta com’era: alti alberi tutt’intorno incorniciano la facciata della chiesa, umile ma decisa. Calpestare la piazza è emozionante se si pensa a quei fatti… quelli sono i passi della Storia e della memoria.
Grandi piastre in cemento permettono di non calpestare l’erba verdissima, che per i poetici come noi, ci è sembrato un grande simbolo di rinascita oltre le ceneri del male che lì si è consumato.
Visita consigliata anche alla chiesa di Sant’Anna di Stazzema, edificata nel 1500, conserva al fresco e nel silenzio, affreschi, quadri emozionanti ed un organo particolare chiamato “l’organo della pace”.
Visitare il Museo Storico della Resistenza
Tappa obbligatoria, assolutamente una delle cose da vedere a Sant’Anna di Stazzema: il Museo Storico della Resistenza. Vicino alla piazza della chiesa, è un viaggio tra le foto dei protagonisti della triste storia dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema.
Pannelli e schermi interattivi raccontano attimi di vite che non ci sono più, routine di tempi lontani e soprattutto la storia e i fatti storici prima, durante e dopo la strage di Stazzema.
Un lungo percorso che si sviluppa in una sala più grande e una più piccola ma molto intensa. Qui, oltre che uno schermo che racconta con foto e filmati dell’epoca la vita di Sant’’Anna quando c’è stato l’eccidio. Immagini forti che si mescolano alle emozioni che lasciano gli oggetti personali degli abitanti di Sant’Anna.
Gli orari del Museo Storico della Resistenza di Sant’Anna di Stazzema permettono di visitarlo solitamente dalle 9.00 alle 18,00 ma l’orario può variare a seconda del giorno o del periodo dell’anno. Prima di visitarlo ti consigliamo di dare un’occhiata sul sito www.santannadistazzema.orgo o scrivere a santannamuseo@comune.stazzema.lu.it o visitare la pagina Facebook –
www.facebook.com/SantAnnadiStazzema. Il museo è a ingresso libero e mette a disposizione anche una piccola biblioteca e una libreria.
Percorso – Via Crucis
Altra cosa da fare a Sant’’Anna di Stazzema sui passi della Storia e della memoria dell’eccidio, è il percorso Via Crucis di Sant’Anna. Un percorso nel bosco che porta al famoso monumento Ossario.
Di fronte alla piazza della chiesa di Sant’Anna, non passa inosservata una salita di pietre che si addentra nel bosco. Un sentiero adatto a tutti, non è sconnesso ed è ben curato.
Durante la salita, che si alterna tra tratti dolci e ripidi, sul lato destro è tutto un alternarsi di bassorilievi.
Tranquillamente, in circa 20 minuti, si riesce a scorgere tra le cime degli alberi, il profilo inconfondibile del monumento Ossario, simbolo di Sant’Anna di Stazzema.
Arrivati in cima, oltre che godere del panorama sulla Versilia e le sue spiagge, è possibile rifocillarsi ad una fontanella con un po’ d’acqua fresca.
Il monumento Ossario
È il luogo più famoso di Sant’Anna di Stazzema, cosa da vedere indispensabile per completare il percorso sui passi della Storia dell’eccidio. Se vuoi abbandonarti a momenti di riflessione, questo è il posto ideale.
Costruito sul Col di Cava è il monumento simbolo della Storia di Sant’Anna di Stazzema.
Una tomba e una torre che si innalza nel cielo. Un luogo di pace dove riposano i resti e la memoria delle oltre 560 persone che sono morte durante l’eccidio di Sant’Anna. Ogni vita un nome scolpito sulla pietra come monito ai posteri.
È il punto dove gli uomini hanno deciso di ripartire, rialzarsi e guardare avanti, per ricordare insieme e per sempre quanto è caduta in basso l’umanità in quel triste e nero 12 agosto 1944.
Escursioni nel Parco Nazionale della Pace: i sentieri della pace di Stazzema
I sentieri per Stazzema, come quelli che partono da lì, sono tutti pieni di storia ed emozioni.
Sentieri trekking sulle Apuane un tempo affollati di instancabili lavoratori e bambini che abitavano anche a Sant’Anna. Gli stessi sentieri che i tedeschi SS armati percorsero la mattina del 12 agosto ’44. Sentieri da e per scoprire la Linea Gotica in Versilia. Sentieri dove la Storia è passata… e rischia di essere sepolta dal tempo e dalle erbacce della mente.
Sentieri che oggi portano alla scoperta di storie e posti che sarebbe bene riscoprire e ritrovare.
Abbiamo già raccontato i sentieri della pace di Stazzema e dintorni. Un itinerario trekking che trovi qui.
Per non dimenticare
Sant’Anna di Stazzema, tutto un luogo che, con il Museo Storico della Resistenza, l’Ossario, la piazza e la Via Crucis, incastonato nel Parco Nazionale della Pace sta lì e aspetta.
La Storia da lì è passata… e purtroppo si è fatta sentire. Dopo gli spari ha lasciato il silenzio… ma è un silenzio assordante che non puoi ignorare. Non lasciare che sia sempre la solita frase di circostanza “per non dimenticare”. Non farlo davvero!
Tutto ciò che oggi c’è da vedere a Sant’Anna di Stazzema, ma soprattutto da vivere col cuore e la mente, ha l’obiettivo di mantenere viva la memoria storica dei tragici eventi dell’estate del 1944 ed educare le nuove generazioni ai valori della pace, della giustizia, della collaborazione e del rispetto fra i popoli e gli individui.
Ora, ricordati tutto quello che ti abbiamo raccontato. Non è una semplice storia ma è la verità!
Sant’Anna di Stazzema – come arrivare
Il borgo è raggiungibile comodamente dalle spiagge e dai principali paesi della Versilia. Da Camaiore o da Pietrasanta, percorrendo la via Sarzanese in direzione – Camaiore – Pietrasanta, o viceversa, si seguono le indicazioni per Monteggiori e Sant’Anna di Stazzema. Dopo ciirca una mezz’oretta di stradine collinari a sbalzo sul panorama mozzafiato arrivare a Sant’Anna di Stazzema sarà semplice.
Se non hai mai avuto l’occasione di visitare Sant’Anna di Stazzema… fallo! Oppure tornaci! Guardala per come abbiamo cercato di raccontartela!
Se ci sei già stato facci sapere le tue impressioni nei commenti.
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