Lì dove finisce il caos della città di Roma, attraversata la siepe in un’improbabile apertura, è come entrare in un piccolo mondo a misura d’uomo. L’energia positiva si percepisce forte entrando nel giardino giapponese di Roma. Un angolo di pace nascosto e insolito, una delle cose da vedere vicino al centro di Roma.
Il giardino si trova all’interno dell’Istituto Giapponese di Cultura a Roma, per gli esperti, nella zona di Valle Giulia.
La lanterna del giardino giapponese di Roma
Un viottolo, il laghetto, i ponticelli, la cascata e il boschetto… e poi colori, una bellissima lanterna giapponese e il grande edificio (sede dell’Istituto) in pieno stile nobiliare giapponese ad incorniciare il tutto. Piccolo ma intenso è sicuramente una delle cose da vedere a Roma se come noi ami la natura e i posti particolari. Allora conosciamolo meglio!
Il giardino giapponese di Roma
Realizzato dal famoso architetto Ken Nakajima, è il primo giardino realizzato in Italia da un architetto giapponese. Qui compaiono tutti gli elementi essenziali e tradizionali dello stile di giardino sen’en (giardino con laghetto).
il giardino giapponese di Roma
Un angolo di Giappone nel bel mezzo della città di Roma. Un simbolo di apertura ad altre culture. Una particolarità insolita fatta di altrettante particolarità al suo interno.
Le particolarità nella particolarità
Il giardino giapponese di Roma è un trionfo di colori e profumi. E’ realizzato in pieno stile giapponese e molte delle piante e fiori vengono proprio da lì. Ma non tutte!
La simpatica guida, inevitabilmente giapponese, ci ha raccontato che il giardino è stato pensato da Ken Nakajima per ricreare il tipico paesaggio giapponese ma per dare un forte segnale di apertura alla cultura italiana che lo ospita, al suo interno ha posizionato anche molte piante ed elementi provenienti da tutta Italia.
il giardino giapponese di Roma
E’ un trionfo di piante, scorci e significati magici legati alla cultura e all’etica giapponese. Uno stile di vivere e vedere i mondo che li contraddistingue e rende il Giappone un paese da scoprire.
Le piante del giardino giapponese
e così chiedersi quali piante ci sono al giardino giapponese di Roma non è così scontato.
Troviamo insieme i classici ciliegi originari del Giappone, piante e fiori dal nome impronunciabile, lì accanto e mixate tra i nostri ulivi (simbolo dell’Italia) e le rocce della cascata e del laghetto, provenienti dalla nostra Toscana.
Le rocce e la cascata del giardino giapponese di Roma
Un giardino che è un viaggio tra due culture distanti ma vicine… e a tratti non ti sembrerà nemmeno di visitare il giardino giapponese di Roma.
Le “scene” relax al giardino giapponese di Roma
Un giardino giapponese pensato con varie scene da ammirare e dal quale raccogliere energie positive. Un percorso studiato e obbligato per vivere e scoprire tutti gli angoli che lo compongono. Un itinerario alla scoperta di un mondo a misura d’uomo…nella natura e nel suo rispetto amorevole.
Un viaggio che qui possiamo solo provare a raccontare a parole e con qualche foto… ma che non ha niente a che vedere con la visita guidata del giardino giapponese di Roma dal vivo. Vai e scopri un angolo insolito!
Il percorso inizia su una stradina sterrata che, dopo aver attraversato la soglia di accesso, porta dritti alla prima scena. Da un lato il verde della natura, dall’altro il giardino con il laghetto e la lanterna giapponese che si apre come un panorama a sbalzo.
Il giardino giapponese di Roma dall’alto
Scena 1
E subito arriva la prima scena: l’emblema del giardino e del suo significato. Insieme lì, accanto e con i rami intrecciati, vegliano in cima al giardino, i simboli naturali della cultura giapponese e italiana.
L’ulivo e il ciliegio nel giardino giapponese di Roma
Ken Nakajima, ci racconta la guida, ha voluto fortemente questa scena. La “scena della pace”. Un ulivo e un ciliegio accanto simbolo di pace e accoglienza reciproca.
Scena 2
Scendendo la piccola discesa si arriva sulle rive del lago: per l’architetto, il mare. Un mare che con le sue isole (i grandi sassi qua e là) è il centro della vita dell’uomo nel cuore della natura.
sulla riva del laghetto del giardino giapponese di Roma
Da un lato la cascata, con il suo incessante scorrere dell’acqua che proviene da non si sa quale punto. Ken Nakajima ha voluto lasciare un po’ di suspance per dare quel tocco scenografico in più.
Di sicuro si sa che la cascata viene da quello che secondo l’architetto è il bosco. Albero e cespugli di foglie e fiori lungo la cascata. Il simbolo della forza e dell’imponenza della natura.
Il bosco e la cascata del giardino giapponese di Roma
Attraversati i ponticelli, facendo attenzione a non cadere… la guida ci ha raccontato che qualcuno ci casca sempre… ma tranquillo, i ponticelli sono adatti a tutti.
E via il primo, e via il secondo… si arriva sull’altra sponda del laghetto.
Scena 3
La lanterna del giardino giapponese di Roma
Qui dove c’è la lanterna e uno splendido pergolato con il glicine (purtroppo non era in fiore), la vista su tutto il giardino è appositamente studiata per esser scorta tra i rami delle piante che qui sono più fitte. Il relax nel bosco per ritrovare la pace con se stessi e la natura.
Come visitare il giardino giapponese di Roma
Per visitare il giardino giapponese di Roma devi sapere che le visite guidate sono gratuite per tutti, sempre. Occorre la prenotazione per visitarlo, ma niente paura, puoi farlo direttamente online. Questo è il sito ufficiale dell’Istituto Giapponese di Cultura di Roma e puoi trovare tutte le info su orari d’apertura, modalità di prenotazione e tutto quello che vuoi sapere.
Il giardino giapponese di Roma, da quello che sappiamo, apre tutto l’anno (tranne nei mesi di luglio, agosto e nel periodo di Natale). Le visite guidate sono gratuite in turni della durata di 30 minuti.
Il giardino giapponese di Roma
Perché un giardino giapponese a Roma?
Tutto ebbe inizio, ci racconta la guida, quando Roma ospitò nel 1911 l’expo universale dei beni culturali. Proprio lì, nella valle che oggi è meglio conosciuta dai romani come Valle Giulia, i paesi che si potevano permettere di partecipare, costruirono i loro padiglioni espositivi. Il meccanismo era lo stesso del nostro e moderno Expo di Milano 2015.
Tra i pochi paesi che potevano permettersi di partecipare e costruirsi una struttura, c’era il Giappone che espose alcune delle sue opere più famose. Poi l’Inghilterra, il Belgio, l’Austria e altri. Padiglioni che poi, per la loro particolarità, il Governo italiano decise con accordi, di regolarizzare e lasciare stabilmente in città.
I lavori si interruppero con le guerre e le varie vicissitudini storiche. Poi la burocrazia e altri problemi, portarono dritti agli anni ’60, quando si rimise mano al progetto.
L’Istituto di cultura e il giardino giapponese di Roma
Nacque l’Istituto Giapponese di Cultura a Roma, il primo istituto giapponese all’estero. Oggi gestito dalla Japan Foundation, l’obbiettivo è di promuovere e rafforzare la relazione e gli scambi culturali tra Italia e Giappone.
Un polo espositivo, le mostre, una biblioteca storica immensa, una sala cinema e tanta tanta cultura giapponese. E poi lui, il famoso giardino giapponese di Roma.
Che ne pensi?
Ora che hai scoperto questo insolito angolo di Roma da vedere, non ti resta che andare e vedere con i tuoi occhi.
Come arrivare al giardino giapponese di Roma? Semplice: lo trovi lì, in via Antonio Gramsci 74 – Roma.
Niente a che vedere con il giardino giapponese all’Eur. La fioritura dei ciliegi all’Eur è un’altra cosa… infatti è tutta un’altra storia.
E se hai già avuto modo di visitare il giardino giapponese di Roma raccontaci cosa ne pensi. Ti è piaciuto? Piccolo ma rigenerante e particolare, non credi?! Scrivici nei commenti. Ci teniamo!
Vuoi rimanere aggiornato su tutte le attività e idee di viaggio particolari che raccontiamo? Seguicu sulla nostra pagina Facebook Destinazione Terra e Instagram. oppure ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER gratis per non perderti tutte le novità di Destinazione Terra – il blog di Davide & Rachele direttamente sulla tua mail! Che ne pensi? Inserisci la tua mail sotto… non costa nulla… solo proposte uniche e particolari!
