Voglia di avventura, natura selvaggia, e paesaggi mozzafiato? Se leggi il nostro blog, ormai dovresti aver capito qual è la soluzione perfetta per un weekend wild in Toscana: le Alpi Apuane. Esperienze da provare per innamorarsi di posti unici al mondo. Oggi ti proponiamo le escursioni al Monte Procinto. Ma non solo! anche scalate e rampicate sportive sulle sue pareti. Il Monte Procinto è stata la prima via ferrata d’Italia…ed oggi è una delle avventure più folli e adrenaliniche da fare sulle Alpi Apuane.
Con la sua inconfondibile forma e il suo fascino senza tempo, il Monte Procinto ha da sempre incantato generazioni di abitanti della zona ed escursionisti, scalatori e rocciatori da tutto il mondo. Basta incontrarlo almeno una volta e se ne resta incantati.
Il Monte Procinto: il panettone
Il Monte Procinto è uno dei monti più caratteristici delle Alpi Apuane. È un torrione calcareo di forma cilindrica alto 1172 metri che si trova nel comune di Stazzema. Sulla sommità prospera un giardino pensile con alberi di specie rare. Immancabile, una croce.
Può essere salito solo per arrampicate o per la via ferrata aperta nel 1893, la prima d’Italia. Per i semplici escursionisti o per chi soffre di vertigini, il Procinto può essere ammirato con facilità da tutta la zona di Stazzema e i borghi dell’Alta Versilia.
#1 La rampicata da brivido verso la vetta del Monte Procinto
Come raggiungere la vetta del Monte Procinto? Le strapiombanti pareti offrono agli scalatori la possibilità di effettuare arrampicate su roccia. Altrimenti è possibile salire con la via Ferrata. Eccettuata la via ferrata è possibile salire alla vetta solo mediante arrampicate.
Il Monte Procinto la prima ferrata d’Italia
La Ferrata del Procinto fu realizzata dal Cai Firenze nel 1893 e rende la vetta facilmente accessibile a chi non soffre di vertigini.
Intitolata ad Aristide Bruni inizia dalla cintura con una scala metallica posta nel 1954. La ferrata si sviluppa sulla parete dove sono stati scalpellati dei gradini, una catena metallica a sinistra, un cavo a destra e numerosi pioli metallici infissi nella roccia. In questo tratto l’esposizione è notevole, ma l’escursionista è in sicurezza. Il dislivello della ferrata è di 150 metri a iniziare dalla scala metallica.
La via Ferrata Bruni non è adatta a tutti i tipi di avventurieri. Per percorrerla in sicurezza si deve essere ben attrezzati e soprattutto preparati a questo tipo di attività. Sicuramente per gli esperti la Ferrata è un’esperienza senza eguali, per molti, non per tutti.
#2 Escursioni per tutti (o quasi)
Esistono diversi itinerari ad anello che, senza salire alla vetta, quindi senza particolari attrezzature e competenze, (ma sempre con attenzione e prudenza) permettono di ammirare la bellezza e la magia del Monte Procinto. Te ne suggeriamo alcuni che abbiamo raccolto grazie a escursioni apuane.
Anello Monte Nona – Monte Procinto
Da Stazzema con il sentiero 5 si arriva al Callare del Matanna e all’Albergo-Rifugio Alto Matanna. Poi con il sentiero 109 si va alla Foce delle Porchette da cui con i sentieri 8 e 6 si torna al punto di partenza. 5 h.
Anello alto passando dalla vetta del Nona
Da Stazzema con il sentiero 5 si arriva al Callare da cui si sale al monte Nona e poi, tramite un sentiero blu, si scende alla Foce delle Porchette da cui si torna al punto di partenza. 5 h e 30′ e si gode il panorama della vetta del Procinto da quella del Nona.
Cintura del Procinto
Da Stazzema con il sentiero 5 si arriva all’Alpe della Grotta e si sale in direzione del Callare. Si devia a sinistra per la Foce del Procinto, si percorre la Cintura e si torna indietro fino all’Alpe dove con il 121 si va alla Baita degli Scoiattoli. Da qua si recupera il sentiero 6 e poi il 5. 4 h.
Anello Alpe della Grotta – Baita degli Scoiattoli
Con il sentiero 5 si arriva all’Alpe della Grotta e da qua con il 121 alla Baita degli Scoiattoli da cui si recupera il sentiero 5. 3 h.
Lì da dove si ammira il Procinto
Punto di osservazione mozzafiato del Monte Procinto: il Callare del Matanna. Raggiungibile dal Rifugio Alto Matanna, dal Monte Nona, da Stazzema e dal Matanna, è una cresta strapiombante nelle gole delle Apuane. Da qui il panorama è unico sulla costa della Versilia e il Golfo ligure. Davanti il naso, il Monte Procinto..che pare di toccarlo.
Altro spettacolare punto di osservazione privilegiato, davvero per tutti, è dal piccolo e magico borgo di Pruno. Dai suoi vicoli svettano l’Altissimo, il Monte Forato e accanto il mitico Monte Procinto. Al centro il piccolo borgo di sasso, Pruno, uno dei più bei borghi della Versilia.
#3 Il Monte Procinto tra storia e leggenda… e rampicate vertiginose
Così nel 1525 scrisse il poeta Ludovico Ariosto che fu governatore della Garfagnana estense dal 1522 al 1525. Nei suoi “Cinque Canti” (canto secondo, XVIII), ricordava l’inconfondibile e misteriosa sagoma del Monte Procinto.
Lo scoglio, ove il sospetto fa soggiorno,
Alto dal mare da seicento braccia,
Di ruinose balze cinto intorno,
E da ogni parte il cader minaccia.
Il piu’ stretto sentier, che guida al Forno,
La’ dove il Garfagnin il ferro caccia
o la via Flamminia o l’Appia nomar voglio
verso quel che dal mar va in cima al scoglio.
Una vetta dai magici poteri
Si dice che sulla sommità del Procinto, nelle notti di luna piena, si andava a raccogliere la magica radice della Mandragora. Usata per curare la fertilità, con poteri altamente afrodisiaci, da sempre è stata considerata una delle piante magiche per eccellenza e tra le più usate nelle pozioni dall’antichità al medioevo.
Intorno, i Bimbi del Procinto, pietrificati per la compassione della montagna verso le storie dell’uomo (scopri la leggenda continuando a leggere) , e lo strapiombo vertiginoso del Monte Nona, che la leggenda vuole creato dalla fuga del Diavolo.
I Bimbi del Procinto
I Bimbi del Procinto sono pinnacoli minori ed alte guglie intorno al Monte Procinto e sono il posto ideale per chi ama le rampicate. Tutti interessanti per i rocciatori e ognuno con la sua particolarità.
La Bimba (o L’Ignorante)
È un torrione alto circa 90 metri interessante per i rocciatori con un caratteristico profilo che ricorda più una vecchia che una bambina. Per raggiungerlo si passa per il sentiero 131.
Il Bambino Fasciato (o Torrione Bacci)
Alto 994 metri prende il nome dalle concrezioni calcaree che lo fanno apparire come se fosse ricoperto da fasce. Raggiungibile con il sentiero 131 è l’ideale per i rocciatori.
Il Piccolo Procinto.
E’ una copia in miniatura del monte principale (che può esserne considerato il padre). Raggiunge i 1140 metri ed è interessante per gli arrampicatori.
+ una leggenda sul Monte Procinto… e i suoi Bimbi
Antiche leggende parlano di tesori nascosti nelle grotte che si aprono sui fianchi della montagna.
In alcune di esse si dice vi siano sepolti tesori portati lassù da pirati dopo aver trafugato case e paesi della Versilia di molti anni fa. Infatti la nostra storia narra, fra leggenda e realtà, di un tempo, quando le coste della Versilia si dice fossero spesso attaccate ed invase dalle navi di pirati che lasciavano le zone solo dopo averle devastate e spogliate di tutti i loro beni.
La leggenda narra che…per sfuggire ad un’orda di pirati, un pescatore prese i suoi piccoli figli e fuggì verso le vette delle Alpi Apuane. Dopo una giornata d’estenuante cammino, i bambini, esausti, chiesero al padre di fermarsi. Il vecchio trovò uno spiazzo sotto un gran castagno dove tutta la famiglia
si fermò per passare la notte. Una tempesta però si alzò improvvisa ed un fulmine si abbatté sul castagno sotto il quale riposava la famigliola del pescatore. Il castagno si incenerì, e con lui anche la famiglia che stava riposando.
Vista la tragedia che si era consumata il Dio Pennino (Il Dio protettore dai pericoli della montagna) si commosse profondamente e pietrificò la famigliola affinché potesse rivivere nella memoria dei posteri.
Da qui si dice che il Monte Procinto è il vecchio pescatore, mentre le più piccole guglie vicine, i famosi Bimbi del Procinto.
Gambe in spalla
Che tu sia un camminatore domenicale, un escursionista esperto o meno, oppure un arrampicatore folle, in questo articolo dovresti aver trovato almeno un motivo per arrivare al Monte Procinto. Poi che tu lo guardi da lontano, da sotto, che tu lo scali o che ci cammini intorno, ha poca importanza. L’importante è lasciarsi coinvolgere dalla magia e da quell’aurea di mistero che lo contraddistingue. Da qualsiasi punto si guardi, il panettone delle Alpi Apuane ha sempre un buon motivo per lasciare a bocca aperta.
Buon cammino!
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