In un escursione sulle Alpi Apuane si possono incontrare numerose grotte preistoriche, un tempo abitate dai nostri antenati. Queste ci mostrano come vivevano , come organizzavano gli spazi ricavati nella roccia e anche di cosa si nutrivano. Tutto questo grazie ai numerosi rinvenimenti fatti al loro interno dagli studiosi. Grotta all’Onda è una di queste!
Grotta all’Onda
A quota 710 metri alle pendici del monte Matanna, precisamente a Camaiore, nella frazione di Casoli questa grotta ha un nome particolare. Grotta all’Onda infatti si chiama così poiché la sua forma nella parte superiore sporge verso l’esterno e ricorda proprio un’onda nel momento della sua massima espansione. “Un’onda anomala rocciosa” gigantesca che sembra crollare da un momento all’altro.
Arrivati lì, dopo un tratto di sentiero sconnesso e rocce franate, lo spettacolo è unico. Una piccola valle, cascatelle che sgorgano dalla roccia e scorrono lungo le pareti della grotta. Con la bella stagione è un vero toccasana arrivare lì dopo un’escursione ed essere rinfrescati dalle goccioline d’acqua che picchiettando sulle rocce, rimbalzano e refrigerano il viso.
Superata la parte delle cascate si entra (letteralmente) nel vivo di Grotta all’Onda. È un’ampia cavità con massi crollati dalla volta e dalle pareti, l’apertura è di circa 40 metri e la lunghezza raggiunge i 60, l’altezza non va oltre i 3 metri.
Un villaggio di primitivi e orsi delle caverne
Grotta all’Onda è una delle più importanti testimonianze italiane di frequentazione umana di una grotta preistorica. Gli scavi condotti dalla fine dell’800 fino a circa 20 anni fa dai vari studiosi e, per ultimi, dal Gruppo Archeologico di Camaiore (che ci ha accompagnato nell’escursione) hanno riportato alla luce ben cinque stratificazioni che mostrano le fasi di frequentazione. La grotta ha visto l’alternarsi di diverse ere e diverse tipologie di abitanti. Scavando ed incontrando strati è stato possibile risalire alle varie frequentazioni.
I primi abitanti di Grotta all’Onda furono i Neandertaliani, che praticando la caccia nell’area circostante vi lasciarono i loro strumenti in selce insieme ai resti ossei delle loro prede. I cacciatori del Paleolitico Superiore (Homo sapiens) abitarono la parte più esterna della grotta, dove allestirono un grande focolare che ha restituito numerosi strumenti e resti ossei degli animali cucinati. Gli agricoltori e i pastori neolitici, in seguito, impiantarono le loro capanne al riparo della volta della grande cavità e praticarono le loro attività quotidiane per molte stagioni. L’uso continuo della grotta è documentato fino al successivo periodo Eneolitico (Età del Rame), in cui vennero assimilati nuovi modelli nella decorazione delle ceramiche e vennero utilizzate nuove materie prime, di importazione da aree lontane, per la fabbricazione degli strumenti. Dopo l’Età del Bronzo e fino ad epoca recente la grotta fu frequentata solo saltuariamente.
Curiosa frequentazione è stata quella dell’Orso Speleus (l’Orso primitivo delle caverne) che per un periodo ha abitato Grotta all’Onda durante il periodo del letargo.
Cosa è rimasto oggi dentro Grotta all’Onda
Da questa grotta sono emersi, oltre a molti resti animali, resti umani, strumenti, manufatti e metalli. La zona era ricca di metallo , tanto da diventare (probabilmente) un importante “centro cittadino” preistorico. Grotta all’Onda infatti può essere vista come un vero e proprio villaggio. Bisogna solo ascoltare la natura e chiudere gli occhi, “immergendosi” fra le persone e i cavernicoli dell’epoca.
Sulla parte sinistra di Grotta all’onda è ancora visibile un focolare per cucinare le prede. Qui sono state infatti ritrovate ossa di animali. Accanto al focolare una zona relax, dove i nostri antenati riposavano, approfittando anche del calore del fuoco per riscaldarsi. Nel resto della grotta c’erano numerosi cunicoli e vie sotterranee che portavano in altre parti della grotta, ma che purtroppo sono rimaste inesplorate e pericolosi da raggiungere. Fuori, appena sotto la roccia, in una “veranda naturale”, la zona di lavoro. Qui (probabilmente) con l’aiuto di un grande masso, come bancone da lavoro, si lavorava e si scheggiava la selce per farne strumenti da caccia e da lavoro.
Dove sono conservati i reperti?
I reperti archeologici degli scavi effettuati negli anni 1914-1944 sono conservati in parte a Firenze al Museo Fiorentino di Preistoria, in parte a Pisa presso il Dipartimento di Scienze Archeologiche dell’Università. I materiali archeologici provenienti dalle campagne di scavo effettuate dal Museo di Camaiore, a partire dal 1996, sono conservati e parzialmente esposti a Camaiore presso il Civico Museo Archeologico di Camaiore in Versilia.
Un museo particolare. Un museo per tutti, soprattutto per i bambini, dove non si impara “noiosamente” la storia dell’umanità con nozioni e date, ma si tocca letteralmente con mano. Tutti i reperti non sono esposti in teche sigillate, sono poggiate su banconi di legno. Gli oggetti (chiaramente ricostruzioni) sono molto fedeli e realmente ispirate a reperti archeologici. Un percorso, sala dopo sala, fatto di ciottoli, sassi, frecce, strumenti di lavoro, da caccia e musicali , strane presenze e villaggi ricostruiti…dove imparare a conoscere la nostra storia è un vero e proprio divertimento.
Come arrivare a Grotta all’Onda da Trescolli
Per arrivare a Grotta all’Onda ci sono diversi sentieri fattibili. Noi ci siamo avventurati (almeno per l’andata) su un sentiero abbastanza difficile, scivoloso e a malapena tracciato. Il ritorno invece è stato semplice rapido e a tratti panoramico sulle colline di Camaiore. Per i meno esperti oppure per chi vuol fare una semplice escursione con bambini in Versilia questa “passeggiata” avventurosa è l’ideale.
Uno dei modi per arrivare al sentiero che porta a Grotta all’Onda è raggiungere il paese di Trescolli. Per arrivarci, da Camaiore, bisogna seguire le indicazioni e la strada per Casoli (il borgo dei graffiti). Da qui proseguire per circa 2km nell’unica strada percorribile fino al paese di Trescolli. Qui si lascia la macchina lungo la strada, prima di arrivare ad una sbarra bianca e rossa. Da qui si prosegue a piedi per arrivare ad un bivio, dove una lastra di cemento sulla strada indica la direzione per Grotta all’Onda (verso destra). Girando a destra ci si ritrova su quella che dai cittadini della zona è chiamata “gora”. Un viottolo di lastre di cemento che si addentra tra le piane delle colline camaioresi per finire dritta nel bosco.
Questo percorso è completamente pianeggiante, semplice e suggestivo. Alternando vallate, orti, boschetti offre scorci unici sulla Versilia, e in circa mezzora porta fin dentro l’entroterra di Camaiore. Unica deviazione: ad un certo punto, ad un incrocio con una strada asfaltata, proseguire sulla “gora”. In alto, ad un albero, il cartello: Grotta all’Onda (verso destra). Si prosegue ancora per circa un quarto d’ora fino alla fine di questo percorso “lastricato”. Dovete aver superato una pozza con una piccola fontana e dei placidi tritoni.
E alla fine…un picnic a Grotta all’Onda
Arrivati alla fine della “gora”, ci si ritrova a dover fare un piccolo salto (50cm circa) per passare sopra un piccolo camminamento in ferro. Finito questo, si rimonta sulla strada originaria e ci troviamo di fronte ad un bivio. Qui si gira verso sinistra dove il sentiero per Grotta all’Onda si inerpica costeggiando una grossa parete rocciosa. Da qui il sentiero diventa più difficile, ma niente di impossibile. La salita è ripida e dura circa una ventina di minuti. Tra sassi, foglie e rami secchi gli scorci di grandi massi crollati e spettacolari radici di alberi secolari non mancano. Poi tutto a un tratto (dopo circa 2 ore di cammino), salendo, ti ritroverai davanti ad un enorme e altissimo muro di roccia. Una montagna che sembra inghiottirti da un momento all’altro. Il rumore dell’acqua, una piccola valle verde e gli alberi su, altissimi…è Grotta all’Onda.
Un set da film di avventura. Quando arrivi e ti trovi direttamente sotto a questa maestosità della natura, ti senti già schiacciato. Da un momento all’altro pensi che una freccia o un primitivo ti assalirà. Ma nulla di così avventuroso (almeno a noi) è mai successo di recente.
Una volta arrivati a Grotta all’Onda si può sostare qui. Entrarvi, scoprirla…e cuocersi una pizza nel piccolo (modernissimo) forno ricavato con delle rocce murate. Un tavolo da pic nic di legno direttamente nella grotta, fresco (molto fresco e umido). Il vento e l’acqua delle cascate decorano l’atmosfera selvaggia e naturale adatta a passare una giornata rilassante al’avventura.
E per tornare a Trescolli?
Da lì per tornare indietro la scelta è duplice. La prima: si può percorrere il sentiero a ritroso e quindi ritornare a Trescolli per la “gora”. Percorrendola tutta fino in fondo si ritorna alla strada asfaltata che poi riporterà alla macchina. Su questo percorso si trova un unico bivio e si deve girare a sinistra, poi ancora camminamento in ferro, pozze e sentiero pianeggiante lastricato.
La seconda scelta è continuare in direzione Foce del Pallone e percorrere l’originale sentiero ad anello proposto dal progetto “Camaiore Antiqua”. Sentiero che non abbiamo provato ma sappiamo essere per esperti escursionisti che puoi scoprire qui.
Altre grotte preistoriche in Versilia
I territori versiliesi e le Alpi Apuane, decine di migliaia di anni fa, pullulavano di uomini primitivi e strani animali. Orsi pelosi, grandi uccelli, mammut e uomini preistorici trovavano rifugio e sostentamento nelle molte grotte sparse in tutto il territorio. Grotta all’Onda era una di queste. Camaiore offre altre grotte preistoriche. Tutte le località di montagna della Versilia hanno molto da far scoprire in questo senso.
Le grotte più semplici ed accessibili da raggiungere, sono le grotte del complesso archeologico Buca delle Fate. E’ a Massarosa, a un quarto d’ora dalle spiagge della Versilia offrono una giornata nella natura alla scoperta dell’età del rame della Versilia. Un sentiero turistico, ben battuto, segnato, guidato con staccionate e pannelli divulgativi da fare. Sul percorso si incontrano 5 grotte, ognuna con la sua storia. In una è possibile incontrare anche un uomo primitivo…è sempre lì. Aspetta solo voi! Scopri il sentiero Buca delle Fate a Massarosa.
Bene! Arrivato a questo punto non ti resta che partire! Fatti un bel salto nella storia! Come sempre scarpe comode, attenzione ai sentieri e occhi aperti….per il resto buona passeggiata a Grotta all’Onda!
PS: Ricordatevi di rispettare questo luogo perchè è ancora area archeologica e non tutta la grotta è stata del tutto e
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