Si lo sappiamo che il Carnevale di Venezia è bellissimo, meraviglioso, sfarzoso e quant’altro… Ma siete mai stati al Carnevale di Viareggio? La nostra “piccola” città organizza da ben 143 anni il famosissimo Carnevale. I suoi giganti di cartapesta fanno invidia a tutta Italia. Questi imponenti mascheroni sfilano per la passeggiata di Viareggio durante le domeniche del mese di Febbraio (più o meno) e affascinano tutti, turisti e non. Noi che abbiamo sempre vissuto qui ogni volta restiamo affascinati dall’artisticità e bellezza di queste costruzioni, che si muovono leggere a ritmo di musica, che risuona in tutta la città.
LA STORIA DEL CARNEVALE DI VIAREGGIO
La prima edizione del Carnevale risale al 1873. Un gruppo di ragazzi decise di festeggiare il Carnevale sfilando nelle piazze e nelle vie con carrozze addobbate con fiori. Negli anni successivi si svolse in via Regia (per chi non è di Viareggio è una via storica abbastanza stretta nel centro). Per fortuna in seguito è stato deciso di spostarlo sui viali a mare in Passeggiata. Questo ha reso possibile anche ai carristi di dare sfogo alla loro fantasia e realizzare carri sempre più grandi. Una piccola curiosità però è che agli esordi questi carri erano si bellissimi ma anche statici, non avevano né movimenti né musica. Adesso è quasi impossibile immaginarci una passeggiata piena di maschere “zitte e ferme”. Non credete?
LA MUSICA E I MOVIMENTI DEL CARNEVALE
Soltanto durante il Carnevale del 1900 vennero introdotte la musica e i movimenti. I carri cominciavano ad animarsi e a risultare ancora più veri. Il primo movimento fu lo sbattere delle palpebre di una maschera, simbolo del Carnevale di Viareggio: il Pierrot, un personaggio alquanto malinconico e triste che deriva dalla Commedia dell’Arte.
Invece la prima canzone, diventata poi l’inno del Carnevale è “La coppa di champagne” che ancora oggi accompagna spesso i carri e le loro mascherate. Un ballo coinvolgente, e che raccoglie perfettamente lo spirito del nostro Carnevale. Ovviamente non c’erano i cd o i dj con le loro consolle ma semplicemente bande e musicisti che facevano divertire il pubblico.
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Ma la vera rivoluzione che permise ai carristi di sbizzarrirsi sempre di più con i movimenti e l’imponenza fu la Cartapesta.
LA CARTAPESTA PER UN CARNEVALE PIU’ DINAMICO ED ECONOMICO
E’ sì, perché inizialmente i carri erano in legno, e come potete ben immaginare abbastanza rigidi, pesanti e per nulla economici!
Così grazie ad alcuni costruttori si sperimentò la Cartapesta. Un lavoro paziente che con carta e colla modellati su un calco in gesso da la forma desiderata. Questo materiale era, ed è, molto più economico rispetto al legno e anche molto più malleabile, da permettere la realizzazione di maschere complesse e modellate.
Ok direte voi, ma dopo tutte queste spiegazioni non c’è un simbolo del Carnevale di Viareggio? Qualcosa che nessun’altro, ma proprio nessun’altro ha? Certo! La nostra maschera di Burlamacco!
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BURLAMACCO E IL SUO CARNEVALE
Questa maschera simbolo del Carnevale è stata ideata nel 1930 dal pittore Uberto Bonetti. Il grande maestro realizzò anche la sua compagna Ondina, la quale veste i panni delle bagnanti tipiche di quei tempi.
Burlamacco probabilmente deve il suo nome al canale Burlamacca che attraversa la città di Viareggio. Invece il suo vestito è un mix delle principali caratteristiche delle maschere Italiane dell’epoca. Mantello del dottor Balanzone, cappello di Rugantino, il costume a scacchi di Arlecchino e il bottone bianco del Pierrot che abbiamo visto prima.
IL CARNEVALE OGGI
Oggi Burlamacco anima i manifesti del Carnevale di Viareggio, ne siamo molto orgogliosi. Nel tempo ci sono stati cambiamenti che hanno contribuito a rendere questa festa invidiabile e famosa in tutto il mondo. Prima, i carri venivano costruiti in capannoni nella zona Marco Polo, ma nel 2001 è stata costruita la Cittadella del Carnevale. Un luogo più ampio in qui è racchiusa la storia e la maestria dei “maghi della Cartapesta”, che li sono tutti riuniti, ognuno con il proprio capannone. Una piazza ellittica sulla quale si affacciano gli hangar. Se vi venisse voglia di andare a trovarli, potete farlo in qualsiasi momento. Questo “universo parallelo” (appena fuori dalla città) permette a tutti i visitatori di entrare e ammirare il lavoro e la manodopera degli artisti. Se invece proprio non ce la fate a farci un giro il Carnevale di Viareggio sarà in diretta televisiva nazionale su RaiTre martedì grasso.
Intanto vi invitiamo al Carnevale 2018! Quest’anno purtroppo, dopo 25 anni di onorato innamoramento, non potremmo esserci. Ora abitiamo a Roma, la lontananza ci rattrista un po’, ma ci saremo per il gran finale del 17 febbraio. Promesso! Non vediamo l’ora…
Se vuoi, l’hashtag #carnevalseitu e è ancora valido e si può utilizzarlo per raccontarci il Carnevale come lo vivete voi nella vostra città!