Non capita tutti i giorni di entrare in una prestigiosa e lussuosa dimora storica ottocentesca. Ancor meno capita di essere accolti e accompagnati, alla sua scoperta, dagli antichi e “originali” reali proprietari. Ma tutto questo è accaduto, e accade spesso, a Villa Borbone.
La Villa sorge in uno dei luoghi più affascinanti della città di Viareggio. Immersa nella magica macchia lucchese del Parco Naturale di Migliarino- S. Rossore- Massaciuccoli.
Il grande cancello, sul Viale dei tigli, introduce ad un lungo e suggestivo vialone d’accesso. Accompagnati da fontanelle, pini, alberi secolari e dal canto degli uccellini, tra le palme di un giardino, si intravede la Villa.
Ad aspettarci, sullo scalone monumentale, Maria Luisa di Borbone. Nel salotto principale ci accoglie la nipote Margherita di Borbone, duchessa di Madrid.
“Buona sera gentili ospiti. Quanti siete ad allietare la nostra giornata.
Benvenuti nella nostra umile dimora.”
Un’umile villa che abbiamo potuto scoprire grazie al racconto delle sue nobili abitanti. Un viaggio rievocativo che, stanza dopo stanza, tra dialoghi e scenette, ha ricostruito la storia di Villa Borbone e della sua sfortunata discendenza.
UN PO’ DI STORIA DI VILLA BORBONE
Sentirla definire “umile dimora” può sembrare un’ostentazione di ricchezza, ma non è così. Villa Borbone nasce infatti come casino di caccia di Maria Luisa di Borbone. Lei, figlia del re di spagna e duchessa di Lucca, ebbe da sempre un grande amore per Viareggio. Tra le molte cose elevò Viareggio a rango di città, ma suscitò malcontento quando abolì il carnevale, e anche quando rese obbligatorio il rosario a Lucca.
Per dimostrare il suo amore nei confronti della città, intorno agli anni ’20 del 1800, progettò un’immensa tenuta, sullo stile di Versailles in Francia, per trasformare Viareggio in un centro culturale e intellettuale, simbolo e emblema tra le città regali, dove vivere “umilmente”.
Pochi anni dopo, il sogno si infranse con la morte di Maria Luisa. Il progetto che venne affidato all’architetto Nottolini, rimase un progetto. Viareggio dovette fare a meno della sua Versailles.
LA VILLA
Fu la bis-nipote di Maria Luisa, l’affascinante Margherita, che realizzò in parte il sogno della nonna. Unite due strutture preesistenti, con un lungo braccio centrale, nacque Villa Borbone come la conosciamo oggi.
Margherita ci racconta che “la Villa ha visto tanti pianti e poche gioie.”
Perso il controllo di Lucca e il trono di spagna, per motivi politici, Margherita insieme al marito e i quattro figli si trasferisce a Viareggio.
La dimora non ha grandi saloni, fastosi decori e preziosi arredi, perchè, in quanto Villa di campagna, era pensata per lo svago, e per una vita nobile ma umile. Intorno uno sterminato giardino, magazzini e scuderie, una limonaia e le case dei contadini.
Ma nobiltà e ricchezza non portano sempre e solo felicità.
La vita di Margherita e della sua famiglia fu molto travagliata qui a Viareggio. Tra la malinconia della Spagna del marito, le irrequiete avventure della figlia Elvira, scappata dalla dimora e poi morta, il padre donnaiolo morto accoltellato e le morti degli altri figli, Margherita conclude dicendo: “tutto sommato la fortuna non ci ha mai sorriso.”
Oggi , come da allora, i corpi della famiglia Borbone, riposano nell’elegante cappella attigua alla Villa. Dai precordi (la membrana intorno al cuore considerata, un tempo, sede degli affetti) di Maria Luisa, alla nipote Margherita con le figlie.
VILLA BORBONE NEL TEMPO
Villa Borbone è stata sede della Marina durante la prima guerra mondiale e sede dei nazisti delle SS durante la seconda. Tornata in mano ai Borbone nel 1947, fino al 1985. Infine è stata donata al Comune di Viareggio per scopi culturali. E così ancora oggi.
L’INIZIATIVA DELLA VISITA TEATRALIZZATA
L’opportunità di visitare Villa Borbone con le due guide d’eccezione, Maria Luisa di Borbone (Stefania Neri) e Margherita (Tessa Nardini), ci è stata data dall’Associazione Ville Borbone e Dimore Storiche della Versilia. Ricreando un’atmosfera d’altri tempi ha permesso ai numerosi visitatori di conoscere questo pezzo di storia della città di Viareggio. Una città che ha avuto i suoi grandi momenti di splendore, che esistono (in parte) ancora oggi. Una Viareggio che, se Maria Luisa di Borbone non fosse morta così presto, avrebbe potuto essere un’altra città, con una maestosa reggia.
La particolare e esclusiva iniziativa rientra nell’obbiettivo dell’associazione (e del nostro blog). Come dice la sua presidente, Maria Assunta Casaroli: “L’intento dell’associazione è di far conoscere un’altra Versilia, che oltre al mare e l’arte sa essere protagonista con la sua storia e il suo territorio.”
Se siete interessati a visitare gli interni di Villa Borbone, e volete scoprire tutti i particolari della sua storia, potete sempre farlo. Domenica 18 dicembre 2016 si terrà l’ultima visita del ricco calendario di quest’anno.
Per ulteriori informazioni e prenotazione (Clicca Qui)
Noi vi consigliamo di provare questa esperienza davvero unica nel suo genere.
Buon Viaggio!